Villa S. Maria
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Montalcino - Siena -Italy
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Montalcino

La città di Montalcino è posta su un colle a 564 mt. sul livello del mare, ha una estensione di 243 Kmq e fa parte ormai da alcuni anni del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia. Il comprensorio comunale è coperto, a occidente, da macchia mediterranea e da boschi in cui prevalgono i lecci. La campagna circostante è invece interessata dalla coltivazione della vite da cui si ricavano vini di alto pregio, quali il giovane Rosso di Montalcino D.O.C., il rinomato Moscatello D.O.C. e il Sant’Antimo D.O.C.. Ma tra le produzioni dei vini, nell’ultimo ventennio, un posto d’onore spetta al famoso Brunello che per i suoi indiscussi pregi ha acquisito la meritata denominazione D.O.C.G.. Di grande valenza anche la produzione dell’olio extravergine d’oliva e soprattutto del miele. L’allevamento delle api infatti è entrato, di recente, a far parte delle attività economiche del luogo, tanto che la “Settimana de Miele” di Montalcino (appuntamento annuale all’inizio di settembre organizzato dall’ASGA) è divenuto un momento di incontro e scambio rilevante per l’intero panorama nazionale ed internazionale di settore.


Montalcino - S. Antimo
La nascita di Montalcino si può far risalire intorno al X sec., anche se esiste un precedente documento (715), firmato Liutprando re dei Longobardi, nel quale si cita la contesa tra il Vescovo di Siena e quello di Arezzo sorta per il possesso di alcune Pievi esistenti nel territorio montalcinese.
Nell’814 il territorio ilcinese venne donato da Ludovico il Pio all’Abbazia di Sant’Antimo. Questa chiesa abbaziale, che sorge a 9 Km. dal centro abitato in direzione Castelnuovo dell’Abate, è una tra le più belle chiese romaniche dell’Italia.
Secondo una leggenda la chiesa sorge su una antica cappella votiva fatta erigere da Carlo Magno nel 781, la grande e maestosa Abbazia viene invece eretta tra il 1000 e il 1118 ed è uno straordinario esempio di architettura romanica lombardo-francese.
L’interno si presenta a tre navate, le laterali con volte a crociera sono sormantate da tribune e divise da colonne monolitiche con eleganti e fantasiosi capitelli ad intrecci geometrici, floreali e figure di animali: tipico quello raffigurante Daniele nella fossa dei leoni. L’abside ad ambulacro con cappelle radiali costituisce, insieme ai materiali di costruzione (onice ed alabastro), la parte più caratteristica del tempio.

Montalcino - La Fortezza
Montalcino fu elevata al grado di città ed eretta a Diocesi insieme a Pienza nel 1462 da Papa Pio II Piccolomini. Montalcino è completamente cinta da antiche mura che conservano parte dei 16 torrioni e delle antiche fonti, integra è invece la poderosa Fortezza eretta poco oltre la metà del secolo XVI, dai suoi spalti si gode il panorama montalcinese e valdorciano.

Nel giro della città si possono ammirare numerose costruzioni medievali, a cominciare dal Palazzo Comunale, severo ed elegante edificio in pietra decorato da stemmi e sormontato da un’alta torre, i monumentali Loggiati di Piazza del Popolo ad arcate gotiche e a tutto sesto dei sec. XIV-XV, cui seguono la Cattedrale in stile neoclassico, costruita su una antica Pieve del 1000, il Santuario della Madonna del Soccorso edificato nel 1600 su una quattrocentesca chiesa a ridosso di Porta al Corniolo, la Chiesa di Sant’Egidio (detta chiesa dei senesi) dei primi del XIV sec., ma ancora romanica e Sant’Agostino un edificio sacro gotico-romanico le cui pareti interne sono adorne di affreschi di scuola senese del XIV sec..

Montalcino - Il palazzo comunale
Proprio nei locali dell’ex Convento di Sant’Agostino è stato riaperto recentemente il Museo Civico e Diocesano di Montalcino. Un Museo di grande interesse che fa parte del Circuito dei “Musei Senesi”. La collezione ivi raccolta è da considerarsi una delle più importanti della provincia di Siena ed offre una panoramica completa della produzione artistica di questo centro toscano.
Si può infatti spaziare dai i capolavori della scuola di Duccio di Buoninsegna, a Bartolo di Fredi, ai Lorenzetti, Simone Martini, Luca di Tommè, Sano di Pietro, il Vecchietta ecc.. Per il Rinascimento si incontrano nomi come Vincenzo Tamagni, Marco di Pino allievo del Beccafumi e Giovanni di Lorenzo diretto collaboratore del Sodoma.
Di particolare importanza per il Museo è il cospicuo numero di sculture lignee dipinte, tra i nomi di artisti presenti ricordiamo quello del grande Francesco di Valdambrino. All’interno del Museo si possono altresì ammirare le splendide Robbiane cinquecentesche di Andrea e Giovanni della Robbia e una collezione di
Boccali di maiolica arcaica (fine ‘200) prodotta localmente, una raccolta di paramenti e oreficeria sacra dal ‘500 al ‘700 e preziosissimi volumi miniati.
Montalcino viene anche ricordata per la Sagra del Tordo (ultima domenica di Ottobre). Una importante rievocazione storica dell’antico Stato montalcinese, caratterizzata dalla presenza dei quattro Quartieri della città: Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio, che in quel giorno dopo un lungo corteo, con costumi d’epoca, lungo le vie cittadine accompagnato dai danzatori del “Trescone”, antico ballo popolare, si sfidano in una gara di tiro con l’arco che rievoca le cacciate al cinghiale del periodo tardo-gotico.
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